giovedì 5 novembre 2020

Piante Monumentali nel Biellese

 

PIANTE MONUMENTALI NEL BIELLESE. ABBRACCIAMOCI PURE. MA CON GLI ALBERi


 “La distanza fra radice e fronda è proporzionale alla distanza fra realtà e pensiero”.


Sequoia di Chiavazza




Non credo di averla compresa in pieno, ma questa frase di Tiziano Fratus la trovo meravigliosa. Chi è costui ve lo dirò dopo, ma prima voglio dirvi che in questi giorni – nei quali è cosa incauta abbracciarsi tra le persone – io vi propongo di farlo con gli alberi. Si chiama silvoterapia, e quanti la praticano dicono che fa bene al corpo e alla mente. Come camminare. Allora ho messo insieme le due cose, andando in giro a piedi per il Biellese alla ricerca degli alberi più belli e più grandi da abbracciare.

Homoradix e Baffi di gatto
Tiziano Fratus è un cercatore d’alberi, si fa chiamare homoradix. Quando cammina gli piace tenere in mano una pigna, un pezzo di corteccia o di terra sfarinata, per essere in comunione con il paesaggio e con la Madre Terra. Scrive libri e poesie, parla in radio. Dal suo sito internet ho trovato molte indicazioni per scovare gli alberi monumentali nel Biellese.
Un altro aiuto mi arriva chiaramente dal DocBi. Più volte con questa associazione culturale ci siamo occupati del tema, in particolare per il progetto Alta Valsessera e per il Parco degli Arbo di Riabella.
Un contributo interessante mi è arrivato da alcune amiche, Anna Arietti e Enea Grosso, che tengono aperto un blog su internet dal nome intrigante – baffi di gatto – dove raccontano, in modo garbato e piacevole, di persone, luoghi e cose del nostro Alto Piemonte. In un articolo di pochi giorni fa, il loro blog mi ha fatto conoscere la grande sequoia di Biella Chiavazza, e da lì è partita la mia ricerca.

Le sequoie
La maggior parte degli alberi monumentali del Biellese sono all’interno di parchi pubblici, in particolare le sequoie e i grandi cedri. Difficilmente queste piante possono crescere al di fuori di parchi e giardini, cosa invece normale per castagni, querce e faggi. La mia ricerca di oggi si limita a queste cinque piante, non ho conoscenze e spazio per allargarmi ad altre essenze.
Comincio con le sequoie (sequoia sempervirens) e con quelle del parco della Burcina, messe a dimora da Felice Piacenza a metà Ottocento. Sono ancora un bel gruppo, non maestose come circonferenze (tra i 5 e i 6 metri) ma impressionanti come altezza, tra i 40 e i 50 metri.
Una sequoia molto grande si trova vicino a casa mia, nel parco dell’ex Tintoria di Crolle a Mosso, piantata dai Canale Majet. Ha una circonferenza di circa 8,50 mt, misurata “a petto d’uomo”, ed è stata più volte ferita dal fulmine.
E’ grande così anche la sequoia di Biella Chiavazza citata prima. Con oltre 30 metri di altezza è davvero spettacolare. La trovate facilmente sulla via del Bottegone, l’antica strada per Ronco Biellese, un centinaio di metri dopo il convento carmelitano.
Ma la maggiore che conosco è a Villa Piazzo di Pettinengo, giudicata da Fratus tra le più imponenti del Piemonte, con i suoi 9,50 metri di circonferenza. Cresce, con altre due sorelle minori, sul versante di ponente della collina che ospita la villa, lungo l’anello di Salute in Cammino.

Cedro di Pettinengo


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